giovedì 27 maggio 2010

Siamo solo di passaggio...


Mi affascina il video che ho pubblicato sotto... lo guarderei in continuazione!!!
E mi affascina il pensiero che le rose continueranno a fiorire e ad aprirsi alla vita anche quando io non ci sarò più, anche quando il mio corpo smetterà di respirare e vivere.
E' un pensiero che sorprende per la sua semplicità e mi fa sentire piccola piccola.
Quando morì mio padre mi sorpresi, guardando fuori dalla sua stanza d'ospedale, che la vita continuava, che le macchine in strada non si erano fermate, che i piccioni continuavano a tubare sui tetti e che le nuvole non avevano arrestato la loro corsa nel cielo.
Siamo solo di passaggio e spesso il nostro passaggio viene appena avvertito.
Solo i nostri amici e i nostri parenti ci piangeranno, si ricorderanno di noi per un po'... poi i nipoti o pronipoti, o ancora dopo, scorderanno anche il nostro nome e la nostra esistenza, e allora anche quel breve solco lasciato dal nostro scivolare sulla terra scomparirà, come la scia di una nave sull'immenso mare.
Ma questo pensiero è consolante perchè, se anche da la misura della nostra precarietà e impermanenza, mi fa anche capire che siamo tutti collegati da un filo sottile e indissolubile.
Non so come spiegarla questa sensazione, forse non esistono parole adatte per questo ma è un sentire dentro la mia anima. Se io amo qualcosa e quella cosa continuerà ad essere quando non ci sarò più, il mio amore diventerà quella cosa... Non so se mi capite!!!
Bisogna amare più cose possibili, aprirsi alla vita completamente perchè allora, alla nostra morte, noi diventeremo ciò che amiamo!
Noi siamo Tutto e Tutto siamo Noi.

Un abbraccio
Francesca

mercoledì 26 maggio 2010

Forse...




Francesca

martedì 25 maggio 2010

Fiore appassito

Alle volte penso di non farcela, di non riuscire a reggere più...
Altre volte esplodo con una violenza e una forza prorompente che però spaventa e sconcerta, perchè è sproporzionata rispetto a ciò che l'ha scatenata.
Non ho voglia di fare niente, non ho voglia di pensare e di sognare. La lista dei desideri per il momento l'ho chiusa in un cassetto in attesa di tempi migliori.
Gli amici mi consigliano di uscire, di svagarmi e certamente hanno ragione, ma non ho quasi la forza di alzarmi dal letto la mattina o di fare il benchè minimo sforzo. Anche scrivere al computer mi pesa tantissimo. Vorrei solo buttarmi nel letto e dormire per un mese, dimenticando tutto.
Domenica siamo andati al mare. Roberto ha fatto uno sforzo ed è venuto con noi. Dopo tre ore eravamo di nuovo sulla strada di casa con Roberto che non si reggeva nemmeno in piedi!!!
Ma che cosa gli sta succedendo???
Non sappiamo più a quale santo rivolgerci e rimangono solo i santi a questo punto, visto che i medici non ci capiscono niente!!!
Mi sento come un fiore appassito in questo periodo. Mi sforzo di sorridere, di stare serena, ma dentro di me c'è un animale ferito che vorrebbe urlare il suo dolore e il suo sconforto.
Stanotte l'animale ha urlato e ha pianto, quando i bambini non potevano sentirlo...

Francesca

sabato 22 maggio 2010

I giorni del riso e della pioggia

Due ore soltanto... solo due ore.
Tito Barbini è venuto a Udine per presentare il suo ultimo libro: "I giorni del riso e della pioggia", il racconto di un viaggio a ritroso, dal delta del fiume Mekong, fino al Tibet, dove la sorgente di questo meraviglioso fiume non è ancora stata esattamente individuata.
Un viaggio controcorrente, un viaggio di esplorazione, sia di popoli che hanno tanto sofferto e che faticosamente ritrovano una loro identità, pur nell'imperante presenza di un occidente che sembra voler fagocitare tutto o di una Cina che come un gigante immenso proietta un ombra inquietante su questi paesi poveri e indeboliti, sia un viaggio interiore, di scoperta di se stesso.
In fondo ogni viaggio è così: una scoperta dell'altro ma anche della propria anima, del cuore del proprio cuore.
Tito ama questi popoli, lo si capisce dalle meravigliose fotografie che ci ha portato: sono volti segnati dal sole e dal lavoro, occhi di fanciulle e intrecci di capelli, scorci della fatica di ogni giorno, delle preghiere dei bonzi, immagini di templi misteriosi (bellissime le foto di Ankor o della Birmania), allegri mercati colorati e chiassosi, barche leggere che solcano sottili, come eleganti siluri, un fiume millenario che è vita per queste popolazioni... Di queste persone, di questo fiume, riesci quasi a sentire l'odore, a percepire la voce...
Due ore, due ore soltanto che sono volate via come il vento!!!

Tito è stato presentato da Maria Grazia (Ombraluce - http://cucinaombraluce.blogspot.com), una lettrice accanita e incredibile, una donna dalle mille risorse e dalle molte passioni. E' divertente che proprio lei presentasse la serata. Contattata su Facebook appena ho saputo che Tito veniva a Udine, le ho scritto "Tito Barbini viene a Udine a presentare il suo ultimo libro. Ci sarai anche tu?".
I miracoli della rete... e gli intrecci della rete...
Io ho "conosciuto" Tito attraverso Anobii. Avevo letto il suo primo libro "Le nuvole non chiedono permesso" e avevo scritto un commento. Poi ho scoperto il suo blog (http://lenuvolenonchiedonopermesso.blogspot.com) e Tito di tanto in tanto commentava sul mio. Maria Grazia ha letto un commento di Tito sul mio blog e si sono a loro volta "conosciuti"... E via così, fino alla serata di ieri, dove questi tre sconosciuti che si "conoscono" da un bel po' si sono finalmente abbracciati e baciati!

Concludo riportando un proverbio malgascio che Maria Grazia ha letto ieri sera, a conclusione dell'incontro, tratto dal libro di Tito.

Sette strade partono dall'albero della vita.
La prima non è la strada dell'uomo,
la seconda non è mai stata tracciata,
la terza si perde fra le nebbie del fiume,
la quarta è del tutto vietata,
la quinta non porta da nessuna parte,
la sesta forse inizia ma non finisce
e la settima nessuno sa se esista.
Eppure, figlio, ti dico: se sei un uomo, prendi il bastone e parti.

Caro Tito, spero davvero di rivederti presto (chissà, magari per la presentazione del tuo primo romanzo???) ... e Maria Grazia, tienimi aggiornata sulle attività della bella Biblioteca di Pradamano, O.K.???

Un abbraccio
Francesca

martedì 18 maggio 2010

Come vivono e come vivrebbero


Me lo sono sempre chiesta anche io: quanto vivrebbe veramente una gallina? E una mucca?
Quanto ci metterebbe naturalmente un maiale a diventare grande? Qual'è la vita media di una capretta lasciata vivere in libertà?
Voi conoscete le risposte?
Ho scoperto un sito che queste risposte me le da e mi racconta anche la vita che farebbero gli animali da cortile e da allevamento se potessero vivere liberi. Mi dice quanto sono intelligenti, quanto sono simpatici e affettuosi... Mi racconta aneddoti divertenti e storielle su di loro...
E poi mi fa vedere come realmente vivono negli allevamenti e mi mostra anche come muoiono, con quale crudeltà, con quanta freddezza... Il video dei macelli è molto forte e non lo consiglio a chi è particolarmente emotivo!!!

Sono due mesi che non mangio carne e questi siti mi rendono sempre più determinata a continuare. Non dico che tutti dovrebbero diventare vegetariani, anche se sarebbe auspicabile perchè gli allevamenti sono tra le prime voci di inquinamento ambientale e occupano, per la produzione di mangimi, una fetta consistentissima dei campi coltivabili, ma mi chiedo perchè non si riesca ad avere nei confronti di questi esseri magnifici e mansueti, che donano la loro vita per la nostra nutrizione, un po' di rispetto e un po' di pietà.
Un tempo, nella cultura dei nostri nonni, si ringraziava l'animale sacrificato e si ringraziava Dio per il dono... L'uno aveva dato la propria vita per la nostra, l'altro aveva creato animali tanto generosi!!! Tutto questo è finito.
Gli animali sono merce, solo merce. Alla stregua di un carico di scarpe, di felpe o di fette biscottate, vengono caricate sui camion, trasportati al macello dopo un viaggio che può anche durare giorni, stipati in spazi ristrettissimi senza acqua ne cibo, scaricati in malo modo una volta giunti a destinazione, sbattuti di qua e di la e alla fine, con il terrore negli occhi, vengono uccisi in modo a volte assai doloroso... e nessuno dice grazie!!! Diamine, perchè si dovrebbe ringraziare... E' solo merce!!!

Ecco il link del sito: http://www.incontraglianimali.org/

Meditate gente, meditate!!!

Francesca


"Si calcola che sulla Terra ci siano 15 miliardi di capi di bestiame allevati dall'uomo. I Paesi industrializzati impiegano ben 2/3 della loro produzione cerealicola per l'allevamento del bestiame e si accaparrano le terre migliori del terzo mondo per coltivare cereali destinati agli animali d'allevamento (36 dei 40 Paesi più poveri del mondo esportano cereali negli Stati uniti dove il 90% del prodotto viene utilizzato per nutrire gli animali destinati al macello).
Se tutti i terreni coltivabili della Terra venissero usati esclusivamente per produrre alimenti vegetali, si potrebbe sfamare una popolazione 5 volte superiore a quella attuale: verrebbe quindi risolto il problema della fame nel mondo. Ma a livello pratico vi sono troppi interessi economici in gioco che si oppongono con ogni mezzo ad una tale possibilità.

INQUINAMENTO
Per ottenere 1 kg di carne occorrono 15 kg di cereali; il resto va in escrementi. Questi, vista la grande quantità, non possono essere riassorbiti immediatamente dal terreno e di conseguenza immettono ammoniaca e metano nell'atmosfera. L'ammoniaca prodotta dagli allevamenti è riconosciuta come una delle maggiori cause delle piogge acide e il metano va ad aggiungersi a quei gas responsabili dell'effetto serra. Per poter nutrire un così alto numero di animali da allevamento è necessaria una sovrapproduzione di cereali e per far ciò vengono utilizzate grandi quantità di fertilizzanti (come l'azoto) e pesticidi. L'azoto finisce nei fiumi e nei mari, soffoca i pesci e facilita il formarsi delle alghe (quelle che ci ritroviamo sotto forma di mucillagine). I pesticidi vengono ingeriti dagli animali allevati portando la loro carne a una concentrazione di residui che risulta essere 14 volte superiore a quella contenuta nei vegetali.
Ogni anno viene bruciata una parte della foresta amazzonica per far posto a nuove coltivazioni e a nuovi allevamenti, la cui carne è destinata anche al mercato europeo. La foresta amazzonica è il più grande polmone naturale del mondo. Distruggerla significa distruggerci. Senza la produzione di carne, solo 1/5 del terreno agricolo verrebbe utilizzato per le coltivazioni, lasciando rigenerare la terra (non avremmo quindi bisogno di utilizzare fertilizzanti chimici)."

lunedì 17 maggio 2010

Domenica all'aperto... finalmente!!!


Ha smesso di piovere... almeno sembrerebbe! Grosse nuvole solcano ancora il cielo ma almeno da domenica mattina non piove.
Ieri abbiamo approfittato della tregua e siamo andati a rotolarci nell'erba... Giovanna, Marta e il mio nipotino Giacomo, figlio di mia sorella Cristina, che vive a Roma.




L'erba era umida, faceva freddo, tirava vento e siamo ritornati a casa sporchi di fango fin dietro le orecchie ma... che divertimento!!!


Finalmente una domenica all'aperto... nell'attesa che arrivi la Primavera, quella vera!!!
Nella foto mia sorella con i bambini!!!

Un abbraccio
Francesca

venerdì 14 maggio 2010

E tu?? Chi sei???

Ma che fine ha fatto il post sui solfiti???
Ho pensato che concentrarsi su ciò che non va alla fine faccia più male che bene. Ho ricevuto consigli e affetto, segnalazioni importanti e adesso voglio passare ad altro, pensare positivo, scrollarmi di dosso il dolore... perchè non posso aiutare Roberto se anche io sono abbattuta e triste!!!
Quindi, cambio decisamente argomento!!!

In giardino, nel mio piccolo ma verdissimo giardino, ho un cespuglio che quest'anno, complice una drastica potatura invernale, è letteralmente esploso di foglie e fiori.
Non so che pianta sia, però!!! Siccome ho Amiche Web eccezionali, botaniche e naturiste, sono convinta che mi arriverà in tempi brevissimi una risposta!!!
Ve lo chiedo perchè, quando andremo a vivere in campagna, vorrei mettere da qualche parte un altro cespuglio come questo perchè è troppo bello.
I fiori sono delicatissimi e molto profumati, a quattro petali.


Com'è il tempo da voi? Qui oggi c'è un timido sole, poi piove, poi si alza il vento, poi torna il sole per qualche minuto, poi è tutto nero, poi torna il sole e poi piove a dirotto... Arriva l'arcobaleno ma poi piove di nuovo con il sole... fa freddo, fa caldo, fa caldissimo, fa freddissimo!!! UFFA!!!Quando arriverà la Primavera???

Un abbraccio

Francesca

domenica 9 maggio 2010

Qualunque cosa succeda


Se un solo uomo come Giorgio Ambrosoli, per il solo fatto di fare il suo dovere con onestà e senza cedere alla paura e ai ricatti, ha fatto crollare come un castello di carte l'impero, fino a quel momento intoccabile, di Michele Sindona, cosa succederebbe se tutti gli onesti, tutte le persone per bene, cominciassero a levare la loro voce contro le ingiustizie e invece di accontentarsi di quello che magari sembra il male minore, cominciassero a pretendere davvero trasparenza e sobrietà?
Ma non parlo di eroismi o atti coraggiosi; parlo di azioni di tutti i giorni, parlo di quell'onestà e quella verità che dovrebbe permeare ogni nostro atto e ogni nostro pensiero.
Cosa accadrebbe se di fronte ad un potente il giornalista facesse le domande giuste, quelle che dovrebbe fare, e non quelle politicamente corrette o quelle che gli hanno suggerito o imposto?Cosa accadrebbe se coloro che sanno che accadono cose poco pulite nelle aziende, nelle attività commerciali, nelle chiese, nei semplici negozi, in tutti gli aspetti della vita quotidiana, decidessero di non stare più zitti e cominciassero a parlare?
Che cosa accadrebbe se semplicemente ogniuno di noi, nelle azioni di ogni giorno, cominciasse a fare, fino in fondo e per davvero, il proprio dovere?
Cambierebbe l'Italia, dall'oggi al domani!!!
Ma dove stanno gli onesti?
Io vedo solo persone che si indignano senza alla fine fare niente, senza poi isolare i disonesti, voltare loro le spalle o fare una bella pernacchia davanti alla loro faccia.
Per paura di perdere una poltrona, un incarico, un lavoro, un aggancio, si accetta tutto, si tace, si chiudono entrambi gli occhi e così la disonestà è entrata nel cuore pulsante della nostra nazione come un tarlo; è entrata nel nostro Parlamento, nelle nostre istituzioni, nella nostra chiesa, nelle nostre imprese e la cosa ormai sembra quasi accettabile, quasi normale.
E chi paga il prezzo più alto di questo inquinamento, di questo silenzio?
Le persone oneste! Gli stessi che pur vedendo, pur sapendo, pur disapprovando, sono rimasti silenziosi e immobili, accettando in fondo di sottostare a questo sistema.
In fondo pagano il fio del loro peccato più grande: l'omertà!
Ma è un prezzo, a mio avviso, troppo elevato.
La storia di Giorgio Ambrosoli deve diventare per tutti un esempio di fiducia e di speranza. Ha pagato con la vita, è vero, ma nello stesso tempo ha insegnato a tutti che anche un solo uomo può fare la differenza.
E se questi uomini fossero tanti?
Ho imparato per esperienza che spesso, non sempre ma spesso, i disonesti sono forti coi deboli e deboli coi forti.
E se noi diventassimo i FORTI???
Questi sono i miei pensieri all'indomani della consegna del Premio Internazionale Terzani 2010. La serata è stata emozionante e sono felicissima di esserci andata.
Il premio è stato consegnato ad Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio, da Angela Staude Terzani, vedova del nostro grande Tiziano, per il libro "Qualunque cosa succeda".

sabato 8 maggio 2010

Quattro passi in centro!!!

Non è una cosa inusuale fare quattro passi in centro il venerdì mattina, ma se sei un'oca forse non è così!!!
Stamane, andando in Tribunale come quasi ogni giorno, mi sono imbattuta in un'oca solitaria, più o meno come quella nella foto, che passeggiava tranquilla, forse solo un po' disorientata, in mezzo ad un incrocio. Ondeggiava altezzosa, guardandosi in giro, incurante del traffico e delle persone.
Non ho potuto tirare dritto e fregarmene!!! Bisognava fare qualcosa.
Anche tre ragazzi erano molto preoccupati per la sorte dell'avventurosa oca e così ci siamo consultati e abbiamo deciso di catturarla, in qualche modo, e riportarla nel canale che scorre non lontano.
Ma catturare un'oca è impresa praticamente impossibile. Rischiavamo di fare ancora peggio perchè il povero animale, spaventandosi, cominciava a correre senza controllo, rischiando davvero di finire sotto le ruote di un veicolo. E infatti una macchina l'ha colpita, fortunatamente senza nessuna conseguenza. Un po' frastornata e confusa l'oca è ritornata sul marciapiede, per un istante al sicuro.
Cosa facciamo???
L'unica cosa da fare è scortarla, passo passo, verso il canale. Due di qua e due di la, l'oca in mezzo e via... Le macchine si fermano, aspettano, noi attraversiamo la strada, l'oca si fa condurre docile.
Sembra un papa con le guardie del corpo!!!
Il traffico cittadino per un istante ha rallentato, i passanti si sono fermati curiosi con il fiato sospeso... Un signore mi chiede: "Signora, è sua?". Certo, io abitualmente vado in giro per la città con un'oca senza guinzaglio!!! Che diamine, lo fanno tutti!!!
Passo passo arriviamo al canale. Alla fine l'istinto le ha fatto sentire l'acqua e lei ha cominciato a ondeggiare sicura verso il liquido elemento. Una scollatina al piumaggio, un ultimo passetto sulle zampe palmate, un breve saluto e... giù nell'acqua verso le sue compagne!!! Salva!!!
Spero davvero che a quell'oca coraggiosa (e stamattina anche fortunata!!!) non venga in mente un'altra volta di fare quattro passi in centro... Oltre tutto non è periodo di saldi!!!
Un abbraccio
Francesca

giovedì 6 maggio 2010

La gabbia

Forse è vero, ha ragione Alchemilla... sono pazza!!!
Ma pazza di una "pazzia sana", intendiamoci!!! E sono certa che intendeva proprio questo anche la mia dolce amica web.
Non ci ho dormito stanotte. Ho continuato a girarmi e rigirarmi nel letto e solo quando, a notte fonda, anche Roberto si è coricato accanto a me, mi sono rannicchiata contro di lui e mi sono calmata... e con la calma è arrivata la chiarezza.
Ho ripensato a quello che ho scritto nell'ultimo post e mi sono resa conto che sono stata molto egoista nei confronti del mio dolcissimo marito.
Desiderare un figlio adesso, quando lui è così malato, non è giusto. E' meglio aspettare un momento migliore, quando anche Roberto potrà godere con gioia di questo miracolo.
Desiderare che lui lavori di più per potermene stare a casa è un altro pensiero egoista. La mia felicità non può essere pagata con il suo solo lavoro... Certo, lui guadagnerà sempre più di me e sarà sempre la colonna portante della famiglia in termini economici, ma non posso desiderare che questo onere spetti solo a lui così che io possa godermi il resto!!!
Sulla scia di questi pensieri, che mi hanno annebbiato il sonno e impedito un vero riposo, mi sono alzata stamattina con un pensiero certo: non accetterò il lavoro che mi è stato offerto!!! Sarebbe una gabbia!!!
Per mille ragioni non devo accettare, ma la prima e più importante è che voglio stare con i miei bambini il pomeriggio... Il lavoro che ho non mi piace, è vero, ma mi offre la possibilità di una grandissima ricchezza ed è essere libera di stare con Marta e Giovanni, di fare con loro mille cose, di aiutarli nello studio se hanno bisogno, di condividere con loro tantissime ore di gioco e di svago.
Tutto questo vale 3 o 4 centinaia di Euro in più al mese?
Io credo di no!
Lo stipendio che percepisco adesso è piccolo, è vero, ma mi da la possibilità di contribuire al menage famigliare lo stesso, alleggerendo la pressione su Roberto... e non desidero di più!!!
Con questo pensiero sereno, che ho voluto immediatamente condividere con voi, vado dal mio avvocato a fare, con gioia, un lavoro piccolo, che mi da un piccolo stipendio ma una grande, grandissima libertà!!!
Un abbraccio
Francesca

martedì 4 maggio 2010

Entriamo nell'intimo del cuore...

Sono molto triste e il tempo uggioso non mi aiuta.
Ho un desiderio grande... e l'elenco che ho fatto, così come il cercare di realizzare quelli più piccoli e fattibili, perde totalmente di significato finchè non avrò affrontato quello più importante di tutti!!! E lo devo fare adesso perchè il tempo passa... e più passa il tempo più sarà difficile realizzarlo!!!
Ho voglia di un altro figlio!!!
Come desiderio sembrerebbe semplice, ma in realtà non lo è.
Il primo ostacolo è convincere mio marito. Lui è molto pratico e in questa cosa vede solo ostacoli e difficoltà, soprattutto per il futuro. Il fatto che non siamo più due ragazzini lo preoccupa moltissimo. Lui ha 45 anni, io quasi 42. Vorrebbe dire che ne avremo 55 e 52 quando lui/lei ne avrà appena dieci!!!
O.K., e allora??? Ma lui pensa ci sia un problema!!!


Un altro ostacolo è il lavoro.
Ho ricevuto proprio in questi giorni una proposta per un nuovo lavoro. Non sarà subito ma fra un anno, un anno e mezzo. Se decido di accettarlo, si tratterebbe di un lavoro quasi Full-time e vorrebbe dire anche chiudere definitivamente questo sogno in fondo al baule dei desideri mai realizzati... Vorrei poter continuare con il mio lavoro part-time o meglio ancora non lavorare affatto e starmene a casa ad occuparmi dei bambini presenti e futuri, ma non si può!!! Sono tempi difficili, Roberto non sta bene e mi sento chiamata in causa in maniera prepotente!!!
Il mio sogno, lo sapete, sarebbe quello di vivere in campagna con poco e di poco... un orto, un frutteto, disegnare, creare le mie cose e magari venderle, scrivere... ma sembra una favola e sono abbastanza cresciuta per sapere che le favole non esistono, le fate non esistono e i folletti non esistono nemmeno loro!!! Se mio marito lavorasse un po' di più, se con il suo solo lavoro si riuscisse ad arrivare a fine mese... allora si, crederei sul serio all'esistenza delle fate, ma alle volte anche i sogni devono fare i conti con bollette, assicurazioni e spese di vario tipo!!!
E poi non è che il nostro paese aiuti le famiglie... anzi!!! Sembra quasi che metta ostacoli e fossati per rendere la vita delle mamme sempre più difficile!!!
Oggi sono triste e avrei tanto bisogno di un po' di conforto!!! Chiedo aiuto a voi!!!
Una parola! Un po' di allegria... datemela voi!!!
Un abbraccio

Francesca